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qui ...alcune curiosita'sulla Testi e sul RST

OBIBOI e' lo pseudonimo che usa quando mostra lavori che ha eseguito per proprio piacere personale senza commessa di alcun cliente e percio' di sua esclusiva proprieta'. Il suo vero nome (in basso a destra nei disegni) e' infatti OBERDAN BEZZI, designer di motociclette per professione e soprattutto per passione. La pubblicazione sul Web e' consentita esclusivamente con citazione della fonte. L'utilizzo dei disegni o di parte di essi per scopi diversi dalla divulgazione in rete e senza citazione della fonte, non sono consentiti senza precedente autorizzazione dell'autore e porteranno ad azioni presso le autorita' preposte; noi abbiamo chiesto ed ottenuto la sua autorizzazione e di questo lo ringraziamo.

Se volete vedere altre sue realizzazioni, potete visitare il suo blog al seguente link: http://motosketches.blogspot.com/

sopra il Testi Champion all'epoca della sua presentazione nel 1969

a sinistra come rivisto e ridisegnato da Oberdan Bezzi

(clicca sul disegno per ingrandirlo e vederne i particolari, clicca nuovamente per ridimensionare l'immagine)

sopra il Testi Carabo all'epoca della sua presentazione nel 1969

a destra come rivisto e ridisegnato da Oberdan Bezzi

(clicca sul disegno per ingrandirlo e vederne i particolari, clicca nuovamente per ridimensionare l'immagine)

Per gentile concessione dell'Archivio Storico Luce di Cinecitta' Luce Spa

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Ciclomotori ed accessori per le due ruote al 45esimo

Salone del Ciclo e Motociclo di Milano - anno 1977

qualora non si sentisse l'audio del filmato, cliccate sulla nota/icona in basso a destra nel riquadro del video

Una curiosita' che non potevamo tralasciare di raccontarvi, visto che riguarda indirettamente un Testi, la riportiamo cosi' come 'trovata' con qualche avvenimento 'attorno', per fare un po' di storia che non sia solo quella dei nostri amati ciclomotori.

Per Caterina Caselli la primavera del 1966, 19enne cantante colpita da straordinaria popolarita' grazie a 'Nessuno mi puo' giudicare', fu un periodo difficile.

Il perdurante successo di classifica di 'Nessuno mi puo' giudicare' inizialmente consenti' di rimandare il 'problema' di trovarle un brano che ne fosse degno successore.

Ma a maggio la canzone comincio' lentamente a scendere dalle primissime posizioni, e si rese necessario prendere una decisione.

Oggi Caterina Caselli ammette: "dopo 'Nessuno mi puo' giudicare' la casa discografica puntava su 'L'uomo d'oro', che era stata scritta dagli stessi autori", ovvero la collaudata coppia Pace & Panzeri, con la collaborazione dell'arrangiatore, il Maestro Alceo Guatelli.

Il pezzo, oltre che per la prima facciata del nuovo 45 giri, fu' anche in predicato per aggiudicarsi il titolo di un film, quello del debutto cinematografico della ragazza emiliana.

"A me sinceramente piaceva di piu' 'Perdono', ma per motivi di riconoscenza, fu scelta 'L'uomo d'oro'.

Avevo 19 anni, e per quanto fossi per certi aspetti abbastanza matura, non avevo forza ne esperienza per far valere il mio punto di vista, cosi' invece di impuntarmi ritenni opportuno ascoltare chi mi consigliava ... il senno di poi mi ha insegnato che la riconoscenza e' una buona cosa, ma ci sono vari modi per esprimerla.

In ogni caso, 'L'uomo d'oro' era stata scritta appositamente per me, giocando un po' sul soprannome 'Casco d'oro'... gli autori, come sempre capitava con un giovane artista, cercavano di immedesimarsi, e magari proiettavano qualcosa di se stessi su di me.

Forse senza valutare appieno il fatto che 'Nessuno mi puo' giudicare' aveva creato un certo tipo di aspettative, proponendomi come personaggio che si ribellava alle convenzioni, 'L'uomo d'oro', col suo desiderio di un legame duraturo, spiazzo' qualcuno dei miei fans - mai quanto 'Perdono', comunque".

Dopo aver letto queste righe vi chiederete 'e la Testi cosa centra???' Guardate un po' la copertina del 45 giri di Caterina Caselli .........

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